Lotta ai cambiamenti climatici ? In Italia si preferisce lottare contro gli attivisti climatici.
Lombardia, Liguria, Calabria, Toscana, Puglia, Emilia Romagna…
tutti luoghi che contribuiscono a far sì che « Italia » faccia rima con « siccità ».
A Boretto, nel Maggio 2022, l’AIPO* aveva constatato un livello d’acqua al di sotto delle norme stagionali di 2,9 metri e quest’ultimo corrispondeva ai risultati attesi per il mese di Agosto. Il 26 Aprile 2023, la situazione è sempre più allarmante, un giornale titola : « Siccità, fiume Po ai minimi storici: livello dell’acqua già basso come nell’estate 2022 ».
Lo stato di siccità è grave o estremo, a seconda delle località.
Dopo tutta la scarsità d’acqua potevamo solo sperare nelle piogge benefiche, ma gli eventi del 15 Maggio 2023 sono stati totalmente tragici!
Piogge torrenziali, alluvioni e frane hanno causano la morte di almeno 10 persone, tuttavia i livelli d’acqua sono ancora drammaticamente bassi.
Le cause :
- i terreni sono così secchi da non riuscire ad assorbire l’acqua;
- una politica sbagliata del recupero delle acque piovane che riesce a malapena a raccogliere il 10% delle precipitazioni;
- un limitato interesse per tutto quello che concerne le questioni climatiche da parte del governo italiano.
E il decreto sulla siccità ?
Tra la costituzione di un commissario ad hoc, l’organizzazione di una cabina di regia che coordinasse i vari ministri interessati, le semplificazioni delle procedure per gli interventi necessari, lo stanziamento di 8 milioni di euro per anticipare una parte degli interventi di somma urgenza nelle varie Regioni Italiane, è in ritardo di qualche decennio ! Secondo l’Osservatorio delle risorse idriche, negli ultimi 30 anni si è registrato un deficit del 18%. Il commissario alla siccità asserisce che l’ Italia è in Ecoshock, e che ci sono gravi problemi da Nord a Sud; insiste sull’urgenza degli interventi strutturali come ad esempio la ricerca sugli effetti del cambiamento climatico da parte di scienziati e personale competente che svolge ricerche sul campo.
Nel frattempo piovono le maxi multe sugli eco-attivisti, da 20000 a 60000 euro per chi deturpa i beni culturali;
infatti in Italia ma anche in tutta Europa, la protesta inizialmente pacifica degli eco-attivisti è sfociata in atti vandalici a discapito di alcune opere d’arte, al fine di catturare l’attenzione mediatica e a sottolineare l’urgenza della protesta.
Per controllare e arginare i contestatori, i governi hanno usato la repressione ma questa politica ha ottenuto solo l’inasprimento dei manifestanti!
In Italia il governo cerca di mettere a tacere i suoi oppositori con il silenzio.
Se annerire l’acqua della Fontana della Barcaccia a Roma è giudicato un reato offensivo, perché i fiumi prosciugati dovrebbero accettare l’indifferenza delle varie amministrazioni?
Le nuove generazione non vogliono essere complici dell’inerzia dei governi e nemmeno gli attivisti di tutta Europa che lavorano costantemente per la salvaguardia del pianeta. Sanzionare le azioni estreme e disperate degli eco-attivisti non risolverà il problema dell’innalzamento della temperatura della Terra.
Il clima ha bisogno di una risposta concreta, adesso !
*AIPO : Azienda Interregionale per il fiume PO