La plasticrosta, una nuova scoperta (che avremmo preferito non fare)…
Se solo pochi di voi non sanno del problema delle microplastiche, non molti invece avranno sentito di questa nuova forma di inquinamento da plastica: la plasticrosta.
Il nome potrebbe indurre un sorriso divertito, ma molto meno fanno ridere le cause di questo fenomeno e le sue conseguenze.
Osservato per la prima volta nel 2016 a Madère (Francia) dagli scienziati del gruppo MARE, la plasticrosta rimane piena di misteri. Gli studi hanno dimostrato che la sua formazione inizia con la collisione tra plastica e rocce, poi si fonde sulle formazioni minerali sospese. Le alte temperature favoriscono la sua apparizione.
Quando non fa croste solide, la plasticrosta può anche disintegrarsi, contribuendo alla dispersione delle microplastiche…
Appiccicoso, abbondante, preoccupante… La plasticrosta è anche nutriente, ma non benefica: la chiocciola di mare che prospera nell’ambiente roccioso purtroppo la mangia e poi la passa attraverso gli anelli della catena alimentare agli altri animali che vivono in quelle aree.
Indovina chi, della catena alimentare superiore, finisce per mangiarla ?
E non c’è bisogno di dire che consumare pietanze contenenti petrolio, non è il modo migliore per rimanere in salute, che tu abbia le gambe o meno.
Tra il 2 016 e il 2019, questo problema è diventato sempre più preoccupante, portando a ulteriori studi: all’inizio del 2019 le croste avevano già raggiunto una percentuale di copertura del 10% per metro quadrato per superficie rocciosa rilevata.
Ora, per quanto riguarda la loro composizione quelle croste sarebbero composte principalmente da polietilene (HDPE 2) e polipropilene (PP 5).
Il che suona molto simile ai prodotti del laboratorio di uno scienziato pazzo, impossibili da digerire per la flora e la fauna nel tempo di più generazioni umane.
Come essere, parte della specie responsabile di questo inquinamento, ti invitiamo a mettere in atto qualche sforzo con l’obiettivo di preservare il pianeta che ci da la vita e il nutrimento. Potresti pensare di non avere il tempo di prendere parte attivamente a un gruppo che difende la natura.
O che hai già abbastanza da fare nel tuo piccolo, ma che comunque agiresti se ne avessi l’opportunità.
Ed ecco che arrivano le buone notizie! E se ti dicessi che con pochi o nessuno sforzo (forse anche con mezzo sforzo, sì, ti vediamo tra i pigri seduti in ultima fila), potresti fare la differenza e aiutare a sensibilizzare i nostri compagni umani.
– Ok mi hai convinto, ferma la propaganda e dimmi dove firmo?
Non c’è bisogno amico mio, puoi semplicemente aiutare il nostro progetto: Precious Plastic Salento
Ricicliamo quegli stessi tipi di plastica nella nostra officina all’interno delle Manifatture Knos!
Come suggerisce il nome, questo progetto mira a valorizzare i rifiuti di plastica, dando loro una seconda vita.
Per i tuoi tappi di plastica, non c’è niente di più facile: consegnali direttamente nell’apposito contenitore all’ingresso delle Manifatture Knos .Oppure, puoi venire direttamente a consegnarli in officina durante i nostri orari di apertura : 9:00/13 e 15:30/17:00.
Per gli audaci che verranno, regaleremo un moschettone alla prima persona che ci porta 500 grammi di tappi gialli. (Ma accettiamo anche tappi di altri colori!)
Articolo di: Carla Crocetta, volontaria francese dello European Solidarity Corps