E’ passata la legge europea sul ripristino della natura, cosa cambierà?

Il 12 luglio 2023, con 336 voti favorevoli, 300 contrari e 13 astensioni, è stata approvata la proposta di legge sul ripristino della natura, dopo molte discussione e numerosi emendamenti. Inizialmente era più ambiziosa: le misure di ripristino dovevano essere attuate nella misura del 30% degli ecosistemi in cattive condizioni entro il 2030, nel 60% entro il 2040 e nel 90% entro il 2050. Poi gli obiettivi sono stati ridimensionati: il ripristino dell’ambiente dovrà essere attuato nella misura del 20% delle aree marine e terrestri dell’Unione Europea entro il 2030. In seguito, questo ripristino dovrà continuare in tutti gli ambienti che lo richiedono, per arrivare a scadenza nel 2050 e coinvolgere tutti i 27 paesi dall’Unione Europea.

Alcuni diranno che l’applicazione futura di questa misura è incerta, ma è comunque già una vittoria. Tanto più se si considerano le difficoltà incontrate dai suoi sostenitori, di fronte agli scettici del clima, i lobbisti e altri refrattari del genere. Il Partito Popolare Europeo, ad esempio, aveva chiesto il rifiuto totale del testo, “temendo il suo impatto su agricoltura, pesca ed energie rinnovabili”.

SCOOP: non possiamo ripristinare la natura senza cambiare i nostri metodi di produzione. In definitiva, la creazione di nuovi impianti di energia rinnovabile non viene vietata, e per quanto riguarda l’agricoltura è previsto un programma di decrescita. Ciò non può ragionevolmente fare del male a suoli, agricoli o non.

L’AGRICOLTURA AL CUORE DEL DIBATTITO PUBBLICO

A questo proposito, i pareri sono a dir poco discordanti.

Se la crescita dell’agricoltura è avvenuta a spese della natura, è lecito chiedersi se la (ri)crescita della natura avverrà a spese dell’agricoltura. Una delle preoccupazioni degli agricoltori è la riduzione dell’uso dei pesticidi e la perdita di rendimento (e quindi di denaro) che ciò potrebbero causare. Soprattutto perché non è stata ancora prevista alcuna compensazione. Tuttavia, c’è la Politica Agricola Comune (PAC), che è stata oggetto di una proposta di riforma molto interessante: sostenere le aziende agricole che mirano alla transizione ecologica, destinando aiuti per la manodopera, riducendo così l’uso di macchinari e di pesticidi. Se il cambiamento del modello di agricoltura non appare semplice, è tuttavia cruciale per il futuro.

NATURA E AGRICOLTURA, DALLA SEPARAZIONE ALLA RIUNIONE

Benoît Biteau, paesano agronomo, attivista e deputato ecologista europeo, lo ha capito. Nei suoi campi ci sono alberi, siepi, strisce d’erba, api e prodotti agricoli. Nella sua testa, questa idea:

“Ciò che minaccia la sovranità alimentare, non è la scomparsa di qualche pesticida, non è l’uso di un po’ meno fertilizzantei sintetici. È proprio il collasso della biodiversità, è proprio il fatto che il clima sta andando fuori controllo”.

Il fatto che natura e agricoltura possano coesistere e persino funzionare insieme è stato dimenticato qualche decennio fa.

Eppure, le piante e il suolo hanno bisogno di acqua e le api di polline. L’uso dei prodotti fitosanitari è puramente commerciale, i servizi forniti  da questi prodotti possono essere forniti dalla natura.

Inoltre, questi prodotti e le tecniche che li accompagnano non favoriscono né l’agricoltura né la natura.

Attualmente, infatti, 80% dei suoli è in cattive condizioni, la biodiversità è in declino senza precedenti… Dobbiamo ripensare i nostri metodi di produzione e optare per soluzioni in armonia con la natura, che ci ripagherà a sua volta.

I SERVIZI ECOSISTEMICI, UNA FUNZIONE NATURALE POCO NOTA

In un ecosistema, habitat e specie sono interrelati, e quando un’attività economica è ragionevole, può essere vantaggiosa per il funzionamento degli habitat…

Riguardo ai servizi ecosistemici…

Servizi “eco…” cosa??

– Questi servizi sono forniti dalla natura agli esseri umani e alle altre specie quando un ecosistema funziona correttamente.

Oh, quindi non deveno esserci attività economiche negli ambienti naturali per poter beneficiare dei servizi ecosistemici?

– Sì, ma le attività economiche in questione devono essere ragionevoli e rispettose dell’ambiente, in modo da non danneggiare gli ecosistemi.

Come afferma l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, l’impatto delle attività economiche sugli ecosistemi può essere sia positivo che negativo. Ad esempio, l’uso di pesticidi e l’omogeneizzazione dei paesaggi possono portare a una diminuzione dell’impollinazione naturale.

 D’altra parte, un’agricoltura più sostenibile fornirà habitat naturali per le specie selvatiche (come siepi e arboreti) e avrà un impatto sul paesaggio.

Come avete compresso, un ecosistema funzionante è prezioso per la natura, ma anche per l’economia.

RIPRISTINO DELLA NATURA E ECONOMIA, UNA COMBINAZIONE VINCENTE?

Ed è proprio questo che il consiglio europeo sta evidenziando.

Ogni euro investito nel ripristino della natura porterebbe un guadagno tra gli 8 e i 38 euro, tramite i benefici di un ecosistema sano. Una delle misure proposte è quella di aumentare il numero di aree vegetate negli ambienti urbani. Trascurata, la presenza di alberi e parchi è essenziale per insetti e animali, ma anche per l’uomo, in quanto svolge un ruolo importante nella regolazione delle temperature. In questo senso, anche le foreste sono interessate, in quanto sono un serbatoio di carbonio, una fonte di biodiversità e un ottimo mezzo per mitigare i cambiamenti climatici. Attualmente coprono il 40% dell’Europa. Per valutare lo stato delle foreste, si prevede di fare riferimento alla quantità di legno morto, un indicatore di biodiversità, e al numero di specie di uccelli.

LA SPERANZA, PER SFORZI ALL’ALTEZZA DEI BISOGNI DELLA NATURA

L’adozione di questo disegno di legge è un primo passo, ma la sua forma definitiva è attualmente in fase di negoziazione tra il Parlamento e il Consiglio. Per quanto riguarda l’attuazione delle misure di ripristino, questa sarà responsabilità di ciascun Paese dell’Unione europea, con una certa flessibilità possibile a seconda dei contesti nazionali.

Speriamo quindi che tutti facciano la loro parte per essere all’altezza delle aspettative, e chissà? anche di più…

Articolo di Carla Crocetta, volontaria del Corpo Europeo di Solidarietà

Fonti e materiale correlato

  • https://www.consilium.europa.eu/fr/policies/nature-restoration/
  • https://information.tv5monde.com/environnement/que-contient-la-loi-europeenne-sur-la-restauration-de-la-nature-2657985
  • https://www.europarl.europa.eu/news/fr/press-room/20230707IPR02433/restauration-de-la-nature-le-pe-prend-position-pour-negocier-avec-le-conseil
  • https://www.lemonde.fr/planete/article/2023/07/12/projet-de-loi-sur-la-restauration-de-la-nature-journee-decisive-au-parlement-europeen_6181601_3244.html
Redazione Mobius Circle
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